2010

Untitled

L'elettrostatica è un settore della fisica che tratta delle forze esercitate da un campo elettrico stazionario (che non cambia nel tempo) su corpi carichi. L'esistenza di fenomeni elettrostatici era nota sin dall'antichità. Infatti gli antichi greci sapevano bene che strofinare un oggetto non metallico lo rendeva simile ad un magnete: oggi sappiamo che i suoi elettroni vengono strappati dalla superficie o che altri elettroni vi vengono depositati. Nel primo caso si produce una elettrizzazione positiva, e nell'altro caso negativa. (Wikipedia)

Si potrebbe tradurre questo lavoro in un esperimento poetico tipicamente dadaista: prendi un sacco della pattumiera di quelli alti, grandi e neri, taglialo sui bordi in modo da poterlo aprire in due fogli di identica grandezza. Aprili delicatamente e deponili sulla parete. Magicamente questi resteranno appesi (per un tempo da verificare) grazie alla magia dell'arte. Disegna con questi delle forme semplici, geometriche, che formino degli angoli retti dove poter infilare alcuni disegni di un amico. Tzara ne sarebbe contento. L'amico autore dei disegni, forse lo è un pò meno, visto il pericolo che i suoi faticosi e laboriosi disegni a penna formato A4 corrono. Perchè la magia, per essere tale, dura poco: si basa sull'attimo, e questi fogli rischiano seriamente di finire a terra, visto che nulla oltre i sacchi magici li trattiene in posizione verticale sulla parete. Per di più la visibilità del soggetto rappresentato è compromessa dal peso stesso della carta, che varia da foglio a foglio a seconda della quantità d'inchiostro utilizzato per la realizzazione del disegno. Oltre il danno la beffa, perchè più l'autore ha lavorato al disegno piò questo tende a svanire dietro gli angoli neri che faticosamente ne sopportano il peso. Un'ultima domanda: ma cosa c'è disegnato sopra questi fogli? L'autore li definisce come segue: raffigurazioni di sculture composte da oggetti in situazioni di equilibrio precario, le quali esprimono il tema della precarietà. Non so se hanno un titolo, non l'ho mai chiesto. Mi piacciono perchè isolando un oggetto ne fanno un soggetto e questo le rende immagini chiare, nitide, facili da fissare nella mente di ognuno di noi. Non hanno bisogno di supporti, di cornici, di pareti o altro. Sono autonomi come pensieri e per questo mi è parso opportuno esporli tenendo conto solo del loro peso, del loro aspetto puramente fisico. Ah, dimenticavo: è solo una magia!

Sergio Breviario

Dimensioni: variabili
Tecnica - materiali: legno, cavo acciaio, ferro.

Back